Elezioni 2014: ha vinto “la vispa Teresa”

crozza-imita-renzi(A dire la verità, il primo partito è l’astensione, ma ora è un discorso troppo lungo).
In un contesto in cui, rispetto alla Camera dello scorso anno, si perdono circa 6,7 milioni voti in numero assoluto, ci sono solo tre partiti che guadagnano voti in numeri assoluti: il PD circa 2,5 milioni, e poi Lega Nord e Fratelli d’Italia, circa 300 mila a testa, anche se i primi sono ritornati all’incirca appena alla metà dei voti del 2008 e ai secondi quei voti in più sullo scorso anno non bastano ancora per superare il quorum.
Il movimento 5 Stelle ne perde quasi 3 milioni: “vinciamo poi” è il nuovo hastag che è apparso subito in rete; poi Grillo ha commentato, “comunque andremo avanti” e invece per il momento è andato indietro.
La lista Tsipras ce l’ha fatta per una spennata, ed è un importante risultato, ma se a riferimento prendiamo i voti dello scorso anno di Sel e di Ingroia sommandoli insieme, i voti persi sono quasi 800 mila: Superi il quorum, quindi ci sei e puoi ripartire, ma riparti da qualche posizione più indietro! E non si tratta nemmeno di un partito o di un movimento, ma di una somma alquanto variegata di posizioni dove tutto è da sviluppare. Onore, comunque, a chi si è fatto “unitariamente” il mazzo casa per casa per farsi notare, considerato l’oscuramento mediatico.
La destra, nuova e vecchia insieme, ne perde – rispetto al popolo della libertà, oppure alla coalizione di destra nel suo insieme a seconda di come le si confronti – tra il milione e mezzo e i due milioni.
Il Nuovo Centro Destra raggiunge il quorum per una spennata: chi gli ha dato una mano, per non lasciare zoppo il governo di Renzi?
Lo scorso anno c’era anche la coalizione di Monti: dove si sono persi quei 2,8 milioni di voti? Una buona parte forse l’ha intercettata Renzi e il resto nel calderone dell’astensione?

Grande trionfo di Renzi, surclassa il 33% di Veltroni del 2008, ma con un milione circa di voti in meno in numero assoluto.
Ancora peggio va alla destra, rispetto al 2008: Berlusconi, Alfano e la Meloni tutti insieme mantengono solo la metà dei voti, da circa 14  sono scesi a 7  milioni (i voti persi sono più o meno uguali agli astenuti rimasti questa volta a casa: se fossero proprio questi, resterebbe da augurare i domiciliari anche a loro).
Il bruco è diventato farfalla, avevo scritto un anno fa, ricordando che la vita della farfalla può essere anche effimera, e condannarsi ogni volta a ridiventare bruco. Ma che al posto del bruco Grillo spuntasse la vispa Teresa Renzi, nemmeno i sostenitori di Renzi l’avrebbe ammesso prima di vedere i risultati.

Con questa vispa Teresa adesso andiamo in Europa. Lì contano – ma contano davvero? – le percentuali, anzi contano i seggi (intanto, mentre si votava, in medio oriente c’è andato il papa a sistemare le cose, o almeno l’attenzione mediatica). In un parlamento europeo dove la maggioranza (sui socialdemocratici) dei popolari della Merkel è sostenuta anche dai voti di Berlusconi; poi entra per la prima volta una consistente pattuglia di una destra con la D maiuscola guidata dai francesi. Per la Le Pen, ancora più facile di Renzi in Italia, una campagna elettorale senza veri avversari: che occasione di questi tempi. Grazie Holland (un anno fa Bersani aveva individuato il vento Holland a cui aggrapparsi!). Ma anche oltre La Manica, dalle parti di Sua Maestà, c’è da stare poco allegri. Da qualche tempo, per la stabilità dell’Europa si guarda preoccupati verso i suoi confini orientali: che non ci arrivi qualche sorpresa proprio da ovest?

La pattuglia della sinistra la guidano i greci, con Tsipras: che l’Europa riesca davvero a ripartire da lì, dove ha colpito di più? Magari, ma la strada è davvero lunga, occorre prepararsi bene altrimenti ci si perde (anche se purtroppo ci siamo già abituati, ma quando è che basta? Anche perché ‘stavolta il tempo stringe).

A proposito, cos’è che chiede la farfalletta?: “Vivendo, volando che male ti fò?”, e che cosa risponde la vispa Teresa?: “Va’, torna all’erbetta, gentil farfalletta”!

 

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