Escrevo da Montese destruida

entrata monteseEscrevo da Montese destruida. Montese non esiste più. Nessuna casa intatta. Solo ora podemos avaliar l’effetto terribile dei colpi de artilharia. Montese è una cidade deserta, envolta em ruinas. Case in frantumi. Macchie di sangue testimoniano la violenza della battaglia.

Desde que la battaglia ebbe inizio a população… scomparve. Invano ho cercato un abitante: porte destroçadas, letti vuoti, camere em desordem.
La torre per metà abbattuta, il cimitero danificado. Carri armati distrutti, pareti cadute, una bomba de aereo inesplosa. Macerie e silenzio. O silêncio degli uomini cansados: este é Montese.

I brasileiros hanno vinto sui nazisti: un combattimento verdadeiramente épico, scontri de casa em casa, tra gli uccisi e i feriti muitos nostri combattentes.
Ragazzi de vinte anos, giunti sull’Appennino despreparados; oltre agli alemanni, altri due inimigos: o frio e la montagna; molti si ammalarono de pulmonite e pleurite; l’equipaggiamento fornecido dagli americani revelou-se inadeguato, e le armi parevano fazer parte de um stock muito vecchio. Arrivavano dall’altro capo del mondo para lutar por uma causa nota a todos, ma senza uma verdadeira motivazione ideologica.

Terminada la guerra il bilancio fu: 239 dias di battaglia; 457 morti e desaparecidos, 16 dispersi, 2.720 feriti e 38 prisioneiros de guerra. Catturarono 20.573 prigionieri e 80 cannoni, 1.500 viaturas e 4.000 cavalos. Combatterono contro três divisões fascistas (Italia, Monte Rosa e San Marco) e dez divisões alemanne. Gli aerei fecero 1.738 voli, fino al Brennero e in Austria, 445 missioni e 2.456 decolli para ofensivas.

DistintivoFEBCon il loro simbolo, un cobra che fuma, videro luoghi che le mappe non segnalavano: Ca’ Berna, Madonna dell’Acero, Montilocco, Mazzancana, Ronchi di Sopra, Bombiana, Guanella, Vidiciatico, Cravullo, Castellaccio, Ca’ d’Orsino, Montaurigola, Gaiano, Lizzano in Belvedere, Gaggio Montano, Marano, Sassuolo, Vignola, S. Ilario d’Enza, Montecchio, Neviano. Fornovo. Gli abitanti di quei luoghi agradeciam como podiam: offrivano uova.

I brasileiros si fermarono in quei paesi e fu una rivoluzione culturale e politica. Il longo contacto tra popoli differentes non portò solamente destruição, ci fu anche convivenza tra abitanti e militari, e nascimento de amicizia, e relações de afeto che dopo la guerra deram em casamento.
In Brasile furono scritte canzoni. La “Canção do Expedicionario” parla com saudade di quanto i soldati avevano lasciato a casa.
Ogni anno, a Montese, unica cidade al mondo con luoghi dedicati al Brasile (uma praça, uma rua, dois monumentos e uma sala do Museu), giungono brasileiros per partecipare alla festa della Liberação, e la gente di quei paesi non offre più soltanto ovos.

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Ho composto questo testo apposta per leggerlo nel corso di una serata dedicata a Julio Monteiro Martins, a Bologna, nell’aprile 2015; poche settimane dopo ho avuto occasione di leggerlo di nuovo durante la traversata in bicicletta sulla Linea Gotica. Il testo è liberamente tratto da un reportage di guerra, da Montese, di Egydio Squeff e dai due testi: “A Montese e Monte Castello, i successi più significativi” di Walter Bellisi; “E il cobra si mise a fumare…” di Dulce Rosa Rocque, disponibili QUI; chi vuole approfondire, può consultare il portale della FEB.  La foto dell’ingresso dei soldati brasiliani a Montese è tratta dal sito del Museo di Iola di Montese

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